martedì, maggio 30, 2006

haiku

in un luogo, tra i tanti in cui le cose essenziali non ci sono per tutti, un cane vagava, giallo, affamato e senza meta....
Un giorno, in un luogo nascosto, trovo finalmente una bellissima zona di caccia vicino ad una fonte di acqua limpida e fresca.
Anche un leone, che tempo prima se ne era andato, in cerca di chissà che cosa, stava cercando di riconquistarla senza riuscirci. Il cane, pensando di agire con saggezza, studiava le mosse del leone, pronto anche a rinunciare, ma non a ripetere gli errori del suo avversario. Così il tempo passava e nessuno riusciva nel suo intento. Intanto, una pantera, nera ed elegante, senza considerare i due imbelli, si nutriva e prendeva possesso del luogo con calma ed eleganza.
Un giorno il cane se ne accorse.... Il leone continuava a ruggire il suo sconforto...
Il cane tornò guaendo a vagare. Il senso di quest'assurda favola?
Il leone, si sa, senza leonessa è un micio troppo cresciuto e senza scaltrezza. La pantera è affascinante e pericolosa, come lo stesso fascino spesso è. E il cane giallo? Un essere lamentoso, limitato ed ottuso che il saggio popolo dei mongoli rinchiude e fa sparire in una caverna.
Notte