venerdì, luglio 21, 2006

Sergio Laparola quinta

C’è una ferita che è comparsa sulla mia fronte stanotte… Non ha origine né un senso apparente…ad un ulteriore sguardo ne ho notato la forma, una piccola y sul lobo frontale destro…parte di una delle equazioni che cantano nella mia testa, venuta in superficie per ricordarmi l’inutilità naturale delle soluzioni.
Notte

Leo, Rigoni e Mimì in spiaggia

Leo pensava che Rigoni fosse un imbecille, buono a dare ottimi consigli solo per il gusto di sentirsi l’unico degno di sbagliare. Geloso delle sue sconfitte, novello primo dio. Rigoni pensava che Leo fosse un essere incapace di godere della vita, anche dopo un frontale con la fortuna. Lo salvava solo quello strano istinto… quello che lo trasformava in una fenice.. quasi… sempre… al momento… giusto?
Mimì pensava, semplicemente perché quella era la sua natura.
Chi scegliereste per una vacanza sole&mare?
Notte.

Sergio Laparola quarta

C’è un film, una serie di microscene girate in ambienti modesti e spogli.
Personaggi a due dimensioni calati in un approssimativo bianco e nero. Più strano di un paradiso… Dicono sia un bel posto.
Notte.

haiku

Un campanile dai molti rintocchi ed un campanaro sordo al passare del tempo . Ogni volta che apro la finestra il panorama muta. Due campane sorelle ed un prete che vorrebbe più pecorelle. C’è un negozio in centro in cui vendono emozioni. E fa sorridere il contegno con cui, tanti singoli, raccontino le loro vite con le stesse parole.
Notte.

Haiku

C’è un film, una serie di microscene girate in ambienti modesti e spogli.
Personaggi a due dimensioni calati in un approssimativo bianco e nero. Più strano di un paradiso… Dicono sia un bel posto.
Notte.

haiku

Vendo il mio tempo al peggior offerente, regalo il mio tempo ai non offerenti e spreco il mio tempo con saggia stupidità. Sono geloso solo del mio tempo, sono ricco solo del mio tempo. Rimpiango e ricordo solo il tempo. Notte

Haiku

Benvenuti nel paese dei cani e dei proclami….Dove l’-ante è figlio dell’-ato e un cammello in una cruna non è mai passato. Dove si susseguono i più , i meno, i peggior a braccetto con i sogni e i colpi mortali sono figli dei bisogni, Benvenuti tra sirene, panettieri, calciatori volanti e coccodrilli, dove o si cade soli o si imitano i birilli. Che ci da un cane giallo in questo paese? Fuma, suda e compra cappelli con larghe tese. Notte

Leo 35

Nonostante il caldo fosse passato, si fosse alzata una leggera brezza, … a Leo mancava il fiato. L’aria continuava ad essere insufficiente. Attaccava le labbra alla sigaretta . Come se fosse una sorta di macchina che lo aiutasse a respirare un’altra aria, la sua aria.. Non si era mai assuefatto alle comparsate. Ma come si crea una storia senza personaggi? Leo quella notte ha sognato che la telecamera lo seguisse mentre abbandonava l’ennesima scena. Un finale imbrobabile. A Leo mom sono mai piaciute certe definizioni….Tipo “leggera brezza”….
Ogni vento ha un suo nome.
Notte

Haiku

Mentre l’acqua lo inghiottiva, si poneva delle domande. Si chiese cosa lo avesse spinto ad affrontare un elemento che non conosceva in un giorno così ostile e con nessuna preparazione. Si chiese anche cosa gli impedisse di urlare e di agitare le braccia per richiamare l’attenzione di qualcuno.
Chiedere un aiuto è un urlo, chiedere soccorso è spesso qualcosa di silenzioso… e sempre segreto. Notte

giovedì, luglio 06, 2006

haiku

La pioggia improvvisa, per quanto prevista, iniziò a cadere senza interruzione. Il caldo, persistente, per giorni aveva reso l'asfalto un'enorme piastra elettrica.... Una sorta d'inferno in potenza che rendeva il singolo impatto delle goccie un esempio d'inutilità. Quel giorno Leo aveva dato ragione senza convinzione, due volte, mischiato colori e discorsi inadatti e letto di deserti.
Un piccolo saggio sul concetto di straniamento
Notte

haiku

Tutto va come deve andare?
E continuava a resistere ed esistere ad oltranza, mangiando suole, bevendo nelle pozzanghere, dormendo con parsimonia e facendo da scudo umano quando necessitava.
A volte guardava la sua ombra e e si accorgeva di quanto fosse insufficiente, poi lei lo guardava e l'invitava a far finta di niente...i suoni di richiamo erano solo quelli di allerta e questo rendeva chiara la beffa che nasce , dall'essere tristo transitivo ed intransitivo se piace. Notte.