mercoledì, dicembre 21, 2005

Pre-haiku

A oggi nessun vecchio haiku mi è pervenuto, quindi dovrò creare qualche piccolo antecendente alle vicende narrate (o mostrate?)
C'è stato un tempo in cui Leo, Rigoni e Mimì vivevano nello stesso luogo, talmentente vicini da confondersi l'uno con l'altro...
Per ipotesi la città potrebbe essere Bologna... Una Bologna più ricordata e inventata che vista e vissuta.
Mimì leggeva in continuazione il libro di Carnevali.
Leo lavorava saltuariamente.
Rigoni insegnava al mondo l'arte di sopravvivere e al suo fegato l'antica disciplina del nuotare nel fuoco.
Un giorno Rigoni è sparito, non si sa perchè ne come.
Mimì è partito per lo Shalimar Hotel, stanza 218..Tangeri Marocco.
Leo se n'è andato dopo aver letto una frase scritta su un tovagliolino di carta....arrivo casuale, quanto la decisione di fermarsi, Torino.
Inizialmente Rigoni s'imbarca su una petroliera battente bandiera libanese e passa i Dardanelli.
Poi lo ritroviamo a N.Y. dove, come prima cosa, compra un cappello da cowboy.
Si dirige a nord verso il Canada. Sta per morire assiderato in una foresta di conifere ma viene salvato da un vecchio Inuit.
Passa un po' di tempo con l'Inuit. Quando parte gli lascia il cappello da cowboy.
Si dirige verso ovest.
Intanto Mimì non si muove dalla sua stanza.
Leo non parla più, ha perso qualsiasi tipo di fiducia nelle parole dette e con difficoltà si rapporta a quelle scritte.
Rigoni, dopo un diverbio con un alce ( a cui alla fine regala il suo cellulare). accetta un passaggio da un camiosta mezzo-sangue Creek, appassionato dei musical di Vincent Minnelli.
Il camionista lo lascia in una cittadina statunitense. Rigoni è convinto di essere nello Utah, invece per qualche strano motivo si trova nel nord dell'Idaho.
A Sandcity.
Tutto chiaro?
Ora si può partire.